Peeling chimici

Peeling chimici

Dall’inglese ‘to peel’ ovvero spellare, questa tecnica consiste nell’applicazione di particolari sostanze che hanno attività esfoliante, rigenerativa e schiarente. Si crea un danno controllato all’epidermide ed al derma stimolandone la successiva rigenerazione.

A seconda delle sostanze e dei tempi di posa, il peeling può essere più o meno profondo ed indicato in patologie ed inestetismi diversi. Tra le sostanze più usate: acido salicilico, glicolico, piruvico, mandelico, lattico, azelaico, kogico, retinoico. Tali sostanze possono essere usate sole ma anche in associazione tra loro.

Le indicazioni sono molteplici:
– Acne comedonica
– Pelle spenta ed opaca
– Invecchiamento cutaneo
– Macchie, iperpigmentazioni e melasma
– Cicatrici superficiali
– Pelle grassa e seborroica

In realtà ha un effetto illuminante che lo rende indicato anche in assenza di particolari indicazioni come trattamento di pura bellezza.

Quando è preferibile eseguire un peeling? Meglio in inverno ed autunno. Creando una chemioesfoliazione degli strati più superficiali della cute la fotoesposizione è controindicata nelle settimane successive poiché la pelle è più fotosensibile. 

Il peeling eseguito dal medico differisce da quello eseguito a domicilio o in centri estetici. Le sostanze vengono utilizzate a concentrazioni più alte ed il peeling è più efficace. La sensazione durante il trattamento è quella di bruciore. Il medico esperto saprà il tempo di posa giusto per l’effetto desiderato. Nei giorni successivi rossore e desquamazione sono la regola.